LE CAROVANE

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Oggi
io mi vedo davanti
una lunghissima,
interminabile via,
zeppa di carovane.
Lunghissima via polverosa
che si estende all'infinito
proprio davanti a casa mia.
Alla finestra della mia stanza da letto
io me ne sto a guardare
tutto quell'andare, quell'ansare, quel sostare.
Ferme, vaganti, volanti carovane,
si perdono nella via a me davanti.
Carovane alte e verdi
d'olivi e di castagni,
d'abeti, di platani e d'ontani,
di cipressi e di pini
vicini e lontani
lontani e vicini.
Carovane di case di capanne e di castelli,
di bovi di cavalli e di cammelli,
carovane d'uccelli;
carovane d'insetti
sopra carovane di tetti;
carovane di navi e di barchette
su carovane di flutti;
carovane a ghirlande di rose e di violette,
carovane di fiori, carovane di frutti.
Carovane d'ali

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scían sagge o frullan folli,
carovane d'occhi,
occhi molli, pollini, grifagni,
sguardi vivi d'intelligenti,
sguardi privi, d'idioti.
Carovane di ragni,
carovane di cani
carovane di piedi
carovane di mani,
scarpe babbucce guanti,
carovane di grucce
carovane di calzoni
carovane di sottane.
Uomini giganteschi ricoperti di ferro,
uomini seminudi ravvolti di pellicce,
infustiti nell'eleganza delle marsine
o disinvolti nel vestito sport,
van via avanti avanti,
or lesto or lenti,
mescolati al bestiame tutti in carovane.
Rigidissime dame
bene composte nelle loro vittorie,
sguaiatissime puttane a sciame.
E sotto l'acque chiare
carovane di pesci si vedono gioiosi scivolare
luccicando,
e sotto quelle torve
gonfi di rabbia ingoian la sabbia
boccheggiando.
Mi fischiano agli orecchi
tanti stupidi pensieri,
volan per l'aria leggeri leggeri,

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qualcheduno cammina piú profondo
e pigia con la sua stampella
sicuro di sfondare il mondo.
Di sopra, a spiare argutamente,
carovane di stelle luccicanti.
Ma che cos'è tutto quel passare,
tutto quell'andare, sostare e ripigliare?
Son tutte carovane carovane carovane
vane vane vane vane vane vane
ane ane ane ane ane ane
eeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee
e... e... e... e... e... e...

In fondo io me ne sto a guardare
tranquillo alla finestra
dalla mia stanza da letto:
guardo, e aspetto.
Ma ditemi, dove andate?
Dove andate, si può sapere?
Che cosa c'è in fondo a quella via?
Andate alla Città del Sole mio?
Idioti, mammalucchi: fermatevi!
Non lo sapete
che in quella città
non posso andarci che io?
Perdio!