– Saltella e balletta comare Coletta!
Saltella e balletta!
Smagrita, ricurva, la piccola vecchia
girando le strade saltella e balletta.
Si ferma la gente a guardarla,
di rado taluno le getta denaro,
saltella più lesta la vecchia al tintinno,
ringrazia provandosi ancora
di reggere alla piruetta.
Talvolta ella cade fra il lazzo e le risa,
nessuno le porge la mano.
– Saltella e balletta comare Coletta!
Saltella e balletta!
– La tua perucchina, comare Coletta,
ti perde il capecchio!
– E il bel mazzolino, comare Coletta,
di fiori assai freschi!
Ancora non ànno lasciato cadere
il vivo scarlatto!
– Ricordan quei fiori, comare Coletta,
gli antichi splendori?
– Danzavi nel mezzo ai ripalchi,
n'è vero, comare Coletta?
Danzavi vestita di luci, cosparsa di gemme,
coperta soltanto dai guardi malefici, vero?
– Ricordi le luci, le gemme,
le vesti smaglianti?
– Ricordi il tuo sozzo peccato?
– Tu sei maledetta, comare Coletta!
Vecchiaccia d'inferno!
– Saltella e balletta comare Coletta!
Saltella e balletta!
Ricurva, sciancata, provandosi ancora
di reggere alla piruetta,
s'aggira per fame la vecchia rugosa,
trascina la logora veste pendente a brandelli,
le cade a pennecchi di capo il capecchio
fra il lazzo e le risa,
la rabbia le serra la bocca di rughe ormai fossa.
Soltanto il mazzetto di fiori scarlatti
ancora le ride nel mezzo del petto.
– Saltella e balletta comare Coletta!
Saltella e balletta!