I FIORI

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Non so perché quella sera,
fossero i troppi profumi del banchetto…
irrequietezza della primavera….
un'indefinita pesantezza
mi gravava sul petto,
un vuoto infinito mi sentivo nel cuore….
ero stanco, avvilito, di malumore.
Non so perchè, io non avea mangiato,
pure sentendomi sazio come un re,
digiuno ero come un mendico,
chi sa perchè?
Non avea preso parte
alle allegre risate,
ai parlar consueti
degli amici gai o lieti,
tutto m'era sembrato sconcio,
tutto m'era parso osceno,
non per un senso vano di moralità.
che in me non c'è,
e nessuno s'era curato di me,
chi sa….
O la sconcezza era in me….
o c'era l'ultimo avanzo della purità.