Corpi e ombre
per la marmorea foresta
in una notte di luna.
Dalla solenne alternativa
un Fior di Luce
si distacca,
attraversa lo spazio
rivelando una testa dorata
e il piede d'ala.
Giunto in mezzo si ferma
fra cielo e terra.
Per la regal fuga di stanze,
illuminandone l'oscurità
con vaghezza di meteora
s'inoltra
fino al letto dove un Vegliardo riposa.
Nel respiro greve del sonno
il petto del Vecchio
si espande con fatica
e l'Impalpabile,
avvicinatosi a quel corpo dormente
osserva,
e con ironica dolcezza
sorride appena.
S'inginocchia
a lambirne il piede con le labbra.
Riapparso in mezzo
alla solennità della foresta
di marmo,
fra corpi e ombre
si ferma un'ultima volta,
e al cielo illuminato
prima di scomparire
leva la faccia divenuta argentea
lasciando un vuoto nell'aria.
Eterna rissa degli uomini
sulla terra
e nel cielo
eterna impassibilità della luna.