NOTTURNO IN PIAZZA SAN PIETRO

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Corpi e ombre
per la marmorea foresta
in una notte di luna.
Dalla solenne alternativa
un Fior di Luce
si distacca
e attraversando lo spazio
rivela
la chioma d’oro
e ai piedi un’ala.
Giunto nel mezzo
si ferma
sospeso
fra cielo e terra.
Per la regal fuga di stanze
s’inoltra
illuminandone l’oscurità

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con vaghezza di meteora
e fino al letto
dove un vegliardo riposa.
Nel respiro greve del sonno
il petto del vegliardo
si espande con fatica
e l’Impalpabile
avvicinatosi
a quel corpo dormente
osserva con ironica dolcezza
sorridendo appena.
S’inginocchia
per lambirne il piede
con le labbra.
Riapparso al centro
della marmorea foresta
senza sfiorare il suolo
in tanta solennità
fra corpi e ombre
si ferma ancora
e al cielo illuminato
prima di scomparire
rivela
la faccia divenuta argentea
lasciando un vuoto nell’aria.
Eterna rissa
degli uomini sulla terra
e nel cielo
eterna impassibilità della luna.