Sui morbidi cuscini del tempo
il corpo riposa
nel torrido meriggio d'estate.
Il pensiero non ha la forza di evocare
né ombre né fantasmi,
e l'occhio appena sorprende
dei vapori trasparenti
che salgono dalla terra
e il calore discioglie nella luce.
Bevute dal sole
le pietre sono bianche
come tombe anonime e deserte,
e le fronde palpitano leggère
di un'aspirazione celeste.
Pel cocente abbandono
i sensi percepiscono soltanto un profumo.
Il presente puzza
e il futuro è termine vago,
il passato non puzza più,
ha un vago profumo di foglie secche
il passato.