Ginnasia e Guglielmina
sono due belle cenerine,
le mie care sorelline.
Una persona in voga come me,
non può far senza delle sorelline,
ce ne vogliono almeno due o tre.
Pio Decimo ha le sue,
come ogn'altr'uomo alla moda,
due ottime sorelline
colle quali va a spasso per la mano
nei giardini del Vaticano.
Giovanni Pascoli che è
il primo poeta d'Italia,
ha anche lui la sorellina,
ne ha una, ma che ne vale tre.
Due belle cenerine
sono le mie sorelline.
«Pire pire pire pire pire!...
Eccole, come corrono l mie pirine,
signorine civette,
come corrono, le mie belle sculette!
Le mie care cocchine
le mie coccoline
cioccolatine mie!
Come siete carine
con le vostre pennine cenerine.
Uh! Se siete ingrassate!
Porche mangione,
non sapete far altro
delle vostre giornate?
Venite belle cocche,
venite pirine del vostro Bubù,
vi metterò il fioccone rosso,
del colore che piace al vostro padrone,
e fa pandà col bel crestone
che pare un cappellino di Parigi
all'ultima moda,
le mie civettone!
Non fate che lisciarvi e carezzarvi
le pennine,
proprio come due sorelline
che han da trovar marito.
Sono io vostro Bubù,
il vostro gallettino.
Non mi volete più?
Brutte sgualdrine!
Come vi voglio bene,
come ci sto volentieri
insieme con voi.
Siete due sorelle deliziose,
con tutte le grullerie
le leziosaggini di due ragazzine,
ma che non hanno la lingua
se non per dare una grande consolazione
al loro caro fratellone».
Oh! la gioia che provo
quando sento
cococococococococodè!
«Hanno cacato l'ovo!»
cococococococococodè!
Chi mi tiene in me?
cocodè! cocodè!
Corro al nido e ce lo trovo.
Il vostro bel regalo, sorelline garbate,
il cibo benedetto per la mia salute.
L'uovo fresco delle cenerine
è il mio cibo prediletto.