DOVE SONO?

Pagina 1
...

Pervenuta la mente
all’esercizio
del naturale ragionamento
non mi chiesi per prima cosa
di dov’ero venuto
e chi mi avesse mandato
a un tal posto

tanto meno
dove sarei andato un giorno
per afferrare
in men che non si dice
la verità del tutto
e specialmente
di quello che ero.
Neppure
se bello o brutto

Pagina 2
...

coglione o di talento.
A che fondare la propria vita
sopra un punto interrogativo
mi dicevo convinto
ma più discretamente
restringendo il sapere
a quello che vedevo e sentivo
quello che facevo
escludendo il perché d’ogni mio atto.

E una volta stabilito
nel principio suddetto
furono le campane
con sollecitudine
a colpirmi l’udito:
sono in una Chiesa
pensavo
preparandomi alla preghiera
col massimo raccoglimento.
Ma scendendo dall’abbandono
di quel suono aereo
che mi aveva elevato verso il cielo
venni sorpreso
da un impreciso
insistente bisbiglio
di voci che s’intrecciavano
per chiamarmi a loro
insegnandomi ciascuna
quello che dovevo fare a puntino
quali le vie da battere
con passo sicuro
e sicuro consiglio
quelle da fuggire

Pagina 3
...

con animo deciso:
sono in una scuola
pensavo
alla maniera di chi si accorge
che ha sbagliato
preparandomi
da scolaro diligente
a fare il compito
ad ascoltare col massimo rispetto
le persone preposte all’insegnamento
e a rispondere prontamente
non appena interrogato.
Ma le voci didattiche
vennero superate
in un tempo brevissimo
da voci ben più alte
d’accusa e di protesta
di condanna
per tutte le possibili
e immaginabili vergogne
che possono capitare a un uomo
nel suo percorso:
errori e malefatte
intrighi e congiure
ricatti e vendette
turpitudini e truffe
tradimenti
e ciniche menzogne:
sono in un tribunale
pensavo
preparandomi a far trionfare
la mia innocenza
da ogni sopruso

Pagina 4
...

per non finire in galera
diritto come un fuso.
E ascoltando trepidante
la nota di quei reati
scanditi
con tono di riprovazione
dalla solennità di quelle bocche
quello che non era ammesso
e quello che veniva escluso
quello ch’era vietato
e quello che non veniva concesso
quello ch’era brutto
e quello ch’era cattivo:
povero fesso
pensavo
in preda a vero e proprio sbigottimento
per quanto in libertà
sono in galera lo stesso.
Ma a questo punto preciso
un fenomeno dell’aria
trasferì sopr’altri sensi
la mia osservazione
e prese il sopravvento:
quaranta gradi all’ombra
privando
la mia povera personcina
di qualsiasi iniziativa
di qualsiasi movimento.
Per l’eccessivo calore
nessuno parlava più
e al modo
di una vecchia locomotiva
tutti sbuffavano intorno.

Pagina 5
...

Una sorgente di sudore
era divenuto
il mio sciaguratissimo corpo
snervato e frollo
ridotto a alimentarsi
di menta glaciale
gelato di limone
e gelatina di pollo:
sono in un forno
pensavo
ormai supino
rassegnato a lasciarmi cuocere
come uno sfilatino.
Né molto tempo dopo
da questo fenomeno
decisamente mancino
un altro se ne formò
perfettamente contrario
e ugualmente carino:
quindici sotto zero
completamente rattrappito
leggevo nel termometro
mentre vedevo gli altri
intorno a me
rattrappiti altrettanto
sotto il cielo nero:
sono in un frigorifero
pensavo
ma sapendo che una donna
era diventata di sale un giorno
trovavo naturalissimo
le volessero dare un uomo
diventato di ghiaccio

Pagina 6
...

quale nuovo marito.
Dovendo però costatare
come le cose
che vedevo e che sentivo
cozzassero
maledettamente fra loro
per un inconciliabile contrasto
l’una escludendo l’altra
con responso esclusivo
e stridore tanto ingrato
provocandomi
non di rado
un giramento di testa
all’improvviso:
sono in un manicomio
pensavo
ormai avvilito
sopraffatto.
Invece no
macché
guardandoci bene dentro
a questo nuovo
originale indirizzo
con riposati sensi
e più sereno giudizio
dovevo riconoscere
che non mi dispiaceva affatto
ma proprio no
tanto
da dover confessare
sempre ad onore del vero
che in fondo in fondo
mi ci trovavo benissimo

Pagina 7
...

rendendomi
sempre più consapevole e sincero
sodisfatto
interessato ed attento
per la stragrande
libertà del contegno
e varietà del complesso
dovevo riconoscere
essere quello un posto
che faceva al caso mio
più d’ogni altro al mondo.
Vedendo uno
che nascondeva il proprio corpo
fino alla punta del naso
e un altro
che pretendeva di mostrare
quanto il Signore gli aveva fatto.
Il primo con la voce
di suprema autorità
non ammettendo
di venire contrastato o contraddetto
andava proclamando
essere la bellezza delle cose
soltanto nel passato
ed il secondo
che rispondeva a muso duro
essere tale bellezza
esclusivamente nel futuro
e il passato
solamente un cimitero
il più immondo letamaio.
Mentre un terzo
vera faccia di cuor contento

Pagina 8
...

proclamava d’infischiarsi
dell’uno e dell’altro
basando nel presente
il proprio cammino
e ogni intendimento
davanti
a una bella bistecca
e un litro di vino.
Quello che bandiva
con grido esasperato
la forza e la violenza
l’ardire ad ogni costo
la guerra
quale fermento divino
essendo l’eroismo
sola grandezza dell’uomo
bellezza e verità del creato.
E l’altro
con dolcezza insinuante
raccomandava
la pace e la concordia
la prudenza ed il mitidio
l’amore del prossimo
la bontà la carità il perdono
di prenderlo nel sedere
per finir beato.
E non appena un individuo
mi dichiarava bianco
con accento deciso
e il giorno dopo nero
mi spifferava sul viso
con più deciso accento
lo trovavo delizioso

Pagina 9
...

naturalissimo
adorabile senza meno.
Ma venuto il momento
di formulare un consuntivo
di quanto sopraddetto
per il sano
indispensabile equilibrio
del vivere perfetto
in senso nettamente costruttivo
finalmente ho capito dove sono
dissi con un respiro di sollievo:
in un teatro.

Da quel giorno
benedetto
per una provvidenziale
rivelazione
fu mia unica gioia
assillante pensiero
e supremo diletto
di osservare attentamente
tutto quello che avveniva
dove ero
non soltanto
ma di giungere sollecito
senza distinzione di luogo
di genere di gusto e di colore
ovunque si svolgesse
la rappresentazione
o qualche cosa di nuovo
ci fosse da vedere
procurando di arrivare
sempre in tempo

Pagina 10
...

per potermi assicurare
il miglior posto
e poterla godere
nella sua integrità
senza perderne un particolare
comodamente e ben disposto
arrivando con la lingua fuori
per correre
dall’uno all’altro
dimostrando
la più fiduciosa aspettativa
e un interesse
sempre maggiore
plaudendo senza eccezione
e non di rado
freneticamente
passando
dai più svariati spettacoli
e i più svariati argomenti
ai sentimenti più disparati
delle più disparate persone
ovunque lo spettacolo
piacesse loro di dare
e meglio ancora
quando lo davano
senza sapere
senza dubitarlo neppure
senza volerlo dare per niente.
Fino che un giorno
con stupore infinito
mi dovevo accorgere
vero e proprio spavento
aggiungerò

Pagina 11
...

per essere compìto
nel normale andamento
di una tale attività
che se io guardavo gli altri
tutto quello che facevano
gli altri
nel tempo medesimo
guardavan quello che facevo io
con identico piacere
e altrettanta curiosità
col medesimo intento.
Ciò che portò
in così gradito traffico
un superno scompiglio
e nell’animo
un turbamento inaudito
addirittura l’inferno
sentendomi depositare
sulle spalle
un peso sproporzionato del tutto
al loro naturale portamento
e il mio travaglio
esattamente raddoppiato
da quel fatidico momento.
Dovete considerare
se il cuore non v’abbia abbandonato
la enorme diversità di posizione
di chi vada osservando
gli altri
nella massima serenità e comodo
con simpatia
tutto quello che vanno facendo
e quello preoccupato

Pagina 12
...

mentre osserva
di venire osservato
in tutto quello che fa
e con un massimo di allegria.

Per chi abbia avvistato
avventurandosi
a suo rischio e pericolo
verso il fondo di questa via
la suprema rigidità
delle leggi che regolano
gli elementi di cui è formato
il misterioso organismo
che tanto per intenderci
noi chiamiamo mondo
si stupirà senz’altro
nel dover costatare
di riscontro
la suprema elasticità
degli elementi
che regolano l’organismo
altrettanto misterioso
che tanto per intenderci
noi chiamiamo uomo
e destinato a battersi
con quello.
Le cose che al loro apparire
sembrano non entrare
a nessun patto
nel suo circolo
pigia pigia
finiscono
per entrarci a capofitto

Pagina 13
...

non solo
ma seguitando a pigiare
per sguazzarci dentro
quello che mi spiaceva
nel modo più assoluto
divenire un oggetto di spettacolo
io stesso
permettendo agli altri
di pascolare
nel mio recesso
com’io nel loro
da un pezzo
me ne andavo pascolando
esercitando
sopra la mia persona
l’identico abuso
diveniva
meno ripugnante ogni giorno
gnorsì
e sempre meno astruso
intervenendo
una notevole facilità
nello sviluppo
di un tale mercato
senza che me ne fossi accorto
ed un certo sapore strano
tutt’altro che sgradito
che invece di ammencirsi
strada facendo
andava crescendo con l’uso
e facendosi più ardito.
E questo fatto
che sul principio

Pagina 14
...

mi aveva tanto
giustamente contrariato
provocando nel mio interno
un così profondo turbamento
poco alla volta
si andava attenuando
non solo
ma al posto di turbarmi
incominciavo a pigliarci gusto
un gusto matto.
Mentre che una questione
di vera e propria moralità
nel più alto significato
si avvicinava
con ritmo accelerato
nell’armonizzazione
del concento
e di giustizia sociale
nel senso più squisito
al cento per cento
imponendosi
senza un attimo di perplessità
nel razionale processo
di chi si andava godendo
indisturbato
uno spettacolo quotidiano
come il mio
era giusto che anche gli altri
informati in uno spirito
effettivamente cristiano
godessero il loro
nel quale dovevo mettere
qualche cosa anch’io.

Pagina 15
...

Stante che nel teatro dell’arte
la platea
vive divisa
nettamente dal palcoscenico
formando un’unità
con forze contrapposte
in modo assoluto
in quello della società
invece
attore e spettatore
sono una cosa sola
e agiscono in conformità
con movimento simultaneo.
Per tale
inoppugnabile verità
vera e propria conquista
possiamo dire
e soprattutto
per quella prerogativa
che giustamente
abbiamo lodato tanto
quale immenso privilegio
che il Signore volle concedere
soltanto all’uomo
anziché inalberarmi
indignatissimo
impetuoso
tremendo
come m’era accaduto
sul principio
me ne andavo a poco a poco
nel modo più grazioso
pavoneggiando

Pagina 16
...

risultando tale cosa
di un fascino misterioso
del tutto straordinario
decisamente arcano
quello di lasciarsi osservare
di essere osservato
fino in fondo
e proprio in quello
vedi contradizione
che non avresti voluto
per tutto l’oro del mondo.
E una volta superato
quel momento malandrino
di confusione e di spavento
finirai per accorgerti
con stupore insospettato
che sono proprio quelle
le zuppettine
di cui è avido il prossimo
e addirittura ghiotto il tuo vicino.
Ed essendo tale decorso
di carattere progressivo
cercarvi il punto di arresto
è impresa degna di un cervellino
giacché quello che osserva
per consumato esercizio
parendogli sempre poco
o poco vario
quello che ha visto
non si sente mai satollo
tanto che di sovente
finisce per aggiungervi
qualcosina del proprio collo

Pagina 17
...

e magari parecchio
una volta incominciato
qualcosina che non avete fatto
e che invece di provocare
nel vostro animo
il massimo del furore
dello sdegno
facendovi arrossire
come un gambero cotto
col vostro più bel sorriso
e mostrandovene grato
finirete col ringraziarlo
giacché per la ben nota qualità
che vi descrivo
se non l’avete fatto
avreste potuto farlo
benissimo
e facendolo per voi
v’ha risparmiato il lavoro
e figura al vostro attivo.

Procedendo
sempre più in confidenza
sempre meglio ferrato e disinvolto
lungo un tale cammino
io mi esibisco
come quello che al proprio ufficio
si reca ogni mattino
procurando di essere in orario
tanto che mi sembra sentire
ogni qualvolta
il buttafuori
chiamarmi sul palcoscenico

Pagina 18
...

col suo tono autoritario
per eseguirvi
col massimo dell’impegno
il fatto mio.
Girandomi da ogni lato
compiacente e compiaciuto
comprensivo
sempre a caccia dell’applauso
bene inteso:
«Si o no?»
dico fissando il pubblico
con portamento amletico
per sondare fino a che punto
se ne trovi contento:
«Che ve ne pare?»
aggiungo strizzando un occhio
in tono sibillino
divenuto oramai
un mestiere come un altro
il mio destino.
Fino alla scena finale
per cui tutto è stabilito
e che mi propongo di eseguire
con la naturalezza
e la semplicità
di chi risponde
a un allettante invito.
Sento già il buttafuori
con la sua voce di comando:
«Aldo in scena
tocca a lei».
Eccomi!
risponderò sollecito

Pagina 19
...

e sempre sorridendo.
Col gesto del grande attore
divellerò
le tenui mie radici
come dalla terra un fiore.