Iersera la festa dei vivi colori,
vampata di risa e di lazzi iersera!
La festa del grigio è stamane,
del grigio di piombo.
S'è fatta la luce assai tardi,
la strada è ravvolta nel grigio silenzio.
Non s'ode che l'eco di sonno,
di sonno di piombo.
La nebbia leggera purifica l'aria
siccome i vapori d'incenso,
ricopre di grigio lo specchio macchiato
che ancora nell'ombra riflette
gli sprazzi scarlatti di risa,
di risa e di lazzi.
Riposano ai piedi dei letti di sonno profondo
gualciti gli stracci dai vivi colori.
La festa del grigio è stamane.
Rasentan le mura,
coperte di brune mantiglie,
beghine ricurve,
rasentan le mura silenti.
Insiste argentino l'invito alla messa:
la prima.
Con passo fasciato vi corron le piccole figlie.
La strada è ravvolta nel grigio silenzio.
L'invito argentino si tace.
Piú nulla.
La messa incomincia.
Piú ratte rasentan le mura le brune mantiglie,
piú rade si fanno ed il passo ne cessa.
Soltanto la nebbia leggera
tranquilla rimane al suo giorno di festa:
la festa del grigio è stamane.