Dinanzi alla mia porta
si fermano i passanti per guardare,
taluno a mormorare:
là dentro quella casa
la gente è tutta morta,
non s'apre mai quella porta,
mai mai mai.
Povera porta mia!
Grande portone oscuro,
trapunto da tanti
grossissimi chiodi,
il frusciare più non odi
di sete a te davanti.
Dagli enormi battenti
di ferro battuto,
che nessun batte più,
nessuno à più battuto
da tanto tempo.
Rosicchiata dai tarli,
ricoperta dalle tele dei ragni,
nessun ti aprì
da anni ed anni,
nessun ti spolverò,
nessun ti fece
un po' di toeletta.
La gente passa e guarda,
si ferma a mormorare:
là dentro quella casa
la gente è tutta morta,
non s'apre mai quella porta,
mai mai mai.