ricoperta dalle tele dei ragni,
nessun ti aprì da anni e anni,
nessun ti spolverò,
nessun ti fece un po' di toeletta.
La gente passa e guarda,
si ferma a mormorare:
«là, dentro quella casa,
la gente è tutta morta,
non s'apre mai quella porta,
mai mai mai».
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L'ultimo cencio
di questa povera gloria.
Gloria che fu
augusta matrona,
e ora non è più
che una tristissima
vecchia stracciona.
L'ultimo cencio
di questa povera gloria.
Rimasta chi lo sa, inosservata,
alla folgore struggente
di questa infelice casata;
lasciata inavvertitamente
tale e quale
nell'ombra,
fra l'uno e l'altro gradino
delle scale.
Vicino alla porta d'entrata
ha la sua stanza, Vittoria,
la piccola centenaria.
Custodisce la porta
della gente morta.
Coperta tutta