NON ERA tutto di merletti li mio
[cappello?
Vi traspariva il cielo.
È mio questo cappello?
Questo cappello di velluto nero,
ombrello frustato
carosello spento
senzatacchi
tuttotoppe,
coi fiocchi di seta viola smenciu-
[cati,
i veli ciondoloni,
le nappe dei goccioloni ghiacciati.
Dicembre.
Crepuscolo.
Piove.
Colano fili lunghi come gli anni
tra il pulviscolo rapido dei se-
[condi.
Il cielo di Notre-Dame.
La campana di Notre-Dame.
L'ora di Notre-Dame.
Eppure lassù, io lo so, ci dev'es-
[sere il turchino,
son fine e ti potrei forare
cappellaccio assassino!
Lassù
lassù
più in su
più in su
lassù
su
si
su
si
u
i
Guglia.
E fare l'ultimo passo senza lo
[scalino!
Ultima vertigine:
u
i
Oh! Due sposi.
Vestiti col vestito rituale.
Senz'ombrello con questo tempo!
Come camminano piano.
Non sentite la pioggia santo Id-
[dio?
Povero vestitino bianco!
Attraversano il ponte...
ma si gettan nella Senna, sapete,
prima d'arrivare!
Ma si, si gettan nella Se... ah! no,
guardavan giù.
Vanno all'Hôtel de Ville.
V'avvicinate e non mi sentite.
Eppoi l'Hôtel de Ville è chiuso,
e l'or di notte ormai.
Mi siete accanto e non mi vedete.
Vorranno essere i primi domani.
Mi passate davanti e non mi sa-
[lutate.
Zaccheroni!
Fermatevi, per Dio!
io sono Notre-Dame
Andate andate,
andate pure
povere creature,
andate andate.
Hanno lasciato aperta
la porta più piccina
nel palazzo dell'Arcivescovo.
In fondo all'anditino buio
traluce un punto bianco.
?
Teatro Sarah Bernhardt
La Dame aux camélias,
Margherita Gautier
M.me Sarah Bernhardt.
Marzo, 1914.