A sessant’anni di distanza
dal movimento milanese e fiorentino
sento parlare spesso e volentieri di futurismo.
Se ne parla con reale curiosità
serenamente e con benevolo sorriso
non di rado con entusiasmo
per parte di giovani in special modo
che assaltano il superstite
per esaminare documenti
ricevere informazioni e notizie
sopra un fenomeno del tutto sconosciuto
e attualissimo.
Dopo il feroce ostracismo
dato fino dal suo nascere
al futurismo
la cosa potrebbe sembrare stupefacente
come nessuna al mondo,
invece è naturalissima
e non stupisce affatto.
Il futurismo non poteva nascere
che in Italia
paese volto al passato
nel modo più assoluto ed esclusivo
e dove è d’attualità solo il passato.
Ecco perché è attuale oggi in Italia
il futurismo
perché anche il futurismo è passato.