IL RITRATTO DI CORINNA SPIGA

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Vorresti, Peonia,
cavar la tovaglia?
La cena è finita oramai,
quel bianco stasera m'abbaglia,
non sembra un lenzuolo?

Rimetti rimetti il tappeto,
fai presto mia buona Peonia,
non posso guardare quel legno,
ha un brutto colore, nevvero?

Vorresti, Giuditta,
provare ad alzare quel lume,
mi sembra sia gialla la luce,
ti pare?
È vero mia piccola?
Così, mia Giuditta, così.

Tu tieni, Celeste,
le mani così sulla tavola insieme,

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mi sembran di cera….
mi sembran le dita sì lunghe….

Bianca,
tu tieni la testa poggiata,
perchè?
Vedessi che effetto che fa!
Sei bianca,
e sembrano gli occhi
socchiusi a metà.
Sei stanca mia piccola, forse?

Mia cara Fanny,
sei muta anche tu.
Le tue labbra
non hanno un sorriso più.
Oh! la tua bocca serrata, Fanny,
che pena, che pena!

Ti par di sentire rumore giù all'uscio,
vero Maddalena?
Rumore di passi,
strisciare….
posare qualcosa,
che è mai, chi mormora giù,
che voci, che luci son quelle,
chi batte, chi entra?

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Correte, chiudetegli in faccia le porte,
venite, venite, venite mie figlie,
mie povere figlie
stringetemi, stringetemi forte!
Corinna! Corinna! Corinna!