Giuocano i pini l'aerea danza degli ombrelli nello sfondo pallido del cielo. Una barca dalla vela quadrata a fil di spada vi corre in mezzo riportando sopra un'ala alla città abbandonata l'aura del suo mare. Sotto cupole fumose d'amaranto è un trono d'avorio su cui dorme il sonno imperiale un serpente millenario rivestito dalle squame d'erba e di sangue. In oro e argento, smeraldi e rubini, ametiste topazî e zaffiri, tutti i pesci vi fanno luccicare la loro bellezza.