LA «CICCINA»

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In un paese dell’Appennino toscano
dove eravamo in villeggiatura
conobbi una ragazza di Bologna
ricciolina, paffutella, rubiconda,
e che i giovanotti usavano chiamare
la «Ciccina».
Appellativo di cui
venni a conoscere l’origine:
mettendole una mano sotto la gonna
tutti avevano dovuto costatare
una sensazionale morbidezza
per la quale usavano esprimere
in questo modo la propria sensazione:
«che ciccina morbida tucciài!».
«Che sciocchi!»
rispondeva invariabilmente la ragazza.