PERCHÉ PIANGERE?

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Perché piangere?
Mi sono chiesto un giorno
dopo avere compiuto
i primi passi piangendo
su questo misterioso cammino.
Ma fu quel pianto a lasciarmi scoprire
che si poteva anche ridere in questo mondo
e quanto
tanto erano buffe le facce
di quelli che come me piangevano
fino a indolenzirmi le mandibole
in simile esercizio.
E quelli che piangevano
vedendo che io non piangevo più,
ma invece di piangere ridevo,
oltre che brutto mi guardavano cattivo:
«che cos’ha da ridere quello scimunito?»
dicevano con la faccia sbertucciata dalla rabbia
più ancora che dal pianto:
«guardate un poco se queste sono cose da ridere»
e spingendomi direttamente
verso il supremo traguardo
a ridere di me
il doppio che di loro.