Quante volte mi scrivesti:
«muoio!»
durante l’ora breve
della nostra amicizia:
primavera 1906-primavera 1907
un anno appena
né fui in tempo a vederti
perché nella tua morte
non avevo creduto mai
e tanto meno
quando ne ricevetti la notizia.
Ma da quel giorno
prendemmo a camminare accanto
quasi ci fossimo incontrati
fuori del tempo: nell’aria.
Dopo quasi un secolo
mio Sergio
nulla fra noi è cambiato
e lungo questa via
seguitiamo il cammino
e il nostro discorso
perché la tua morte
era poesia e non altro.