IL PORTIERE

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Lo vide allungare il collo
dentro l’ambulanza per lasciarlo entrare
lo vide alla sfuggita:
il gallone d’argento che circondava il berretto
di un uomo alto un metro e novanta
i bottoni luccicanti della palandrana.
L’imponenza di quella divisa,
quello sguardo rapido e freddo
di consuetudine e padronanza
lo fecero tremare più di quanto tremava:
«ricoverato d’urgenza con prognosi riservata».
Ma venti giorni dopo
mentre con la sua valigetta
si avvicinava per uscire da quella porta
a passo di conquista
l’imponente portiere lo guardava
con un’aria diversa questa volta
e un raggio di sorriso nella bocca
mentre si preparava a prendere
quanto l’altro stringeva per lui
nella mano libera:
sorriso fugacissimo e di convenienza
in cui brillava
la propria parte di quella contentezza.