Come il frutto di Saffo,
il più bello in cima al ramo,
e che nessuno era riuscito a cogliere
perché troppo in alto,
era la Contessa Fiamma
la donna più bella della città.
D’altronde
per quanto ben decisa a non lasciarsi cogliere,
era sensibile al desiderio
elemento indispensabile al suo fascino
e che
sempre pronta a una ritirata strategica
suscitava col sorriso e con lo sguardo.
Al centro del salone ogni qualvolta dava un ballo,
pareva l’assedio a una gloriosa fortezza,
gl’intervenuti facevano a gara
per vederla capitolare una buona volta,
tutti lasciavano trasparire il loro ardore
meno che uno: il marito della Contessa
che si mostrava a tale riguardo
di una glaciale freddezza, e di quante erano lì
esternando per tutte il più impellente desiderio,
fuorché per una: la sua.
Sembrerebbe una sguerguenza
ed è un fatto naturale
all’ennesima potenza.