Confessare il peccato
in piena regola,
e secondo tale regola
riceverne
regolare assoluzione,
sodisfa veramente il Signore
sul conto del penitente?
Non confessarlo invece
perché quello
troppo lo sente bruciare
in fondo a sé,
troppo se ne vergogna
o se ne duole,
provocherà senz’altro
il trionfo di Dite
o non piuttosto
e per direttissima
un’assoluzione?