Fisso davanti agli oscuri macigni
delle tue mura etrusche
rimaste a salvaguardia
di un teatro romano
per una beffa sanguinosa
e mai scontata dalla sorte,
un brivido di febbre
invade le mie vene e le mie viscere
per uscirne dalle labbra
con un sorriso di sarcasmo
e ribellione.
E ai vostri piedi dove ha inizio
la costarella di Sant’Anna
piange con me
una sparuta madonnina di terracotta
col petto attraversato da sette spade.
Ma un’aura purissima
che spira ovunque
di francescano candore,
invita lo spirito alla serenità
e alla rassegnazione,
mentre un raggio di speranza
giunge fino al cuore.