Quante sono le cose
che non si possono dire?
si domanda per prima cosa
chi si mette a scrivere.
Parecchie e tutte appetitose.
Ma si consolino quelli
a cui piace di leggerle
che il problema è soltanto di posizione:
basta sapersi mettere.
Guai a dire che sono belle
anche quando piacciono da morirne,
ve ne capiterà d’ogni colore.
Mettendovi al riparo
invece
sotto il comodo ombrello della condanna
potete dire quello che volete.
Si tratta di saperlo aprire
nel momento preciso:
agevolmente.
E in questo caso bene c’insegna
il nostro sommo Vate
che neppure una ne volle dimenticare.
Esaurita la rassegna: trac!
l’ombrello si richiude nel momento preciso:
agevolmente.