Dei pochi arredamenti
che trovai nel castello, quando entrai,
non volli gettar via tutto,
qualche cosa mi piacque di serbare.
Fra queste cose, un quadro,
che rappresenta una ciociara in lutto.
Lo volli lasciare, non per il suo valore,
ma perché quel quadro
mi à fatto sempre tanto pensare.
Avete mai posseduto un quadro
che non vale, che non sapreste ammirare,
privo d’ogni bellezza,
ma che vi fa pensare?
Un quadro, che sempre
vi vedete davanti,
e lo state a guardare
mentre vi trovate solo a pranzo,
e che vi fa mangiare
senza saper di mangiare?
Per quanto non privo di buone qualità,
non è certo un quadro di valore;
non potrei precisare gli anni che avrà,
non porta la firma dell’autore.
È appeso alla parete del tinello
e rappresenta, in grandezza naturale,
una ciociara in lutto.
Quando mangio non fo
che guardarlo e pensare.
Una donna di mezza età,
non brutta, ma nemmeno bella,
d’alta statura, una discreta figura,
ed una faccia seria...
ma non per malinconia,
dura d’espressione, singolare.
Una ciociara in lutto!
Mi sembra... un contrattempo,
mi sembra che il lutto
debba essere
tutto la negazione delle ciociare;
eppure porteranno il lutto
anche le ciociare;
ma non me le so figurare.
Quella gonnella con tante pieghe,
e il busto, non s’addicono
di panno nero, il seno
coperto d’una camicia bianca di lino...
e il panno sulla testa nero...
con sotto un lino bianco...
Come si trova qui? Chi potrà essere?
Ecco il pensiero.
E ogni sera e ogni mattina mi tormenta.
Chi sarà.
Una nutrice della famiglia?
Della vecchia contessa?
Forse di sua figlia?
Aveva una figlia?
Morta prima di lei?
Forse ancora vivente? Dove?
Ebbene, situata a quel modo
nel tinello, ad un posto d’onore...
una nutrice ciociara...
Eppoi in lutto!
Il suo piccolo forse morì,
e venne ad allattare qui,
da questi signori.
Il lutto non glielo avrebbero
lasciato portare.
Che fosse invece in quel tempo
in lutto la famiglia?
Ma di solito non s’usa
vestire di gramaglia
financo la balia,
mi sembra di cattivo augurio.
Un quadro comprato? Regalato?
Mi pare quasi impossibile
anche questo fatto.
Comprare o regalare un quadro,
che non è che il ritratto
di una donna non bella.
E che non può avere neppure
attrattive pel costume.
Si vedono quadri di ciociare dappertutto,
ma di ciociare con allegri visi,
piene di colori e di sorrisi,
ciociare in mosse gaie,
non di ciociare in lutto.
Eppoi mettere il ritratto
d’una sconosciuta nella stanza da mangiare,
dove per solito s’usa
mettere soggetti che riguardano la mensa,
cose allegre e appetitose.
Che sia un ritratto
della padrona stessa
del Castello?
Un ritratto, in costume, della Contessa?
I lineamenti non sono da dama,
eppoi perché si sarebbe fatta
quel ritratto scegliendo un costume
nel suo momento brutto?
Che la Contessa fosse molto stramba?
Io che mi credo tanto,
sarebbe curioso
che questo castello fosse stato,
prima di me, abitato
da della gente cento volte
più stramba di me.
Alle volte, dopo lungo
fissare quel quadro,
non vedo più la tela e la cornice,
la parete, non distinguo più nulla,
soltanto quella donna che mi sembra
lasci la sua posa
e si muova, venga avanti
come per dirmi qualcosa,
che venga magari, col suo piglio,
per maltrattarmi, per mandarmi via!
Ma che! Mi riscuoto dipoi,
impossibile, così lontani dalla Ciociarìa.
Che fosse una delle due centenarie
compagne della Contessa?
E a lei tanto care?
Tanto care da darle nell’appartamento
questo posto d’onore?
Forse un’altra già morta...
Le due donne erano due ciociare...
Forse fu un tempo
ospite del castello un pittore...
Ma avrebbe dipinto entrambe le ciociare,
o meglio, avrebbe in omaggio
dipinta la Contessa.
Come le vedo andare
quelle tre donne!
Quella vecchia dama secca secca,
in lutto, con una lunga coda nera,
con una cuffia nera di merletto
sopra una finta di ricciolini bianchi,
ormai ingialliti;
e ai lati le due ciociare in lutto,
con quelle gonne corte
a mille pieghe, scampananti,
camminare piano piano,
irrigidite sulle loro ossa legnificate,
dentro le pelli incartapecorite,
le cui carni si erano poco a poco
prosciugate prosciugate,
ed erano ormai tutte svanite.
Quella Contessa con la coda,
e quelle ciociare con quelle sottane corte!
Tutte tre centenarie.
Sarà così? Come sarà?
Come entrò qui dentro questo quadro?
Perché non volli gettarlo al mio venire?
Che cosa mi poteva dire
questa donna non bella
che non conoscevo?
Chi lo introdusse?
Qualcuno forse... per pensare?
E per lasciare ad un altro
la medesima occupazione?