«Quant’anni hai?»
domando a Dado
nel giorno del suo compleanno:
«Tre!»
risponde Dado
assaltandomi con un grido.
Ma vedo che rattiene una domanda
dopo avermi guardato
una domanda
che stava per sfuggirgli dal labbro
e abbassando la testa
mortificato
congiunge le manine nel grembo
compostamente
il bambino beneducato.
Dado perché?
T’avrei risposto «ottanta»
come tu m’hai detto tre.