Specchio quadrato
dell’acqua densa e smeraldina
colore prediletto del pittore di Verona
nella mattina di Gennaio
gelata e limpida
sento di vivere in un cristallo.
Passa lenta una peata
e lo sciacquio del remo:
ciac... ciac... ciac... ciac...
come il suo movimento in cadenza:
ciac... ciac... ciac... ciac...
non turbano
la glaciale immobilità circostante
e il silenzio glaciale dell’aria
ma ne esaltano
la desolata bellezza:
ciac... ciac... ciac... ciac...
aspira al largo
e lentamente si allontana
verso il silenzio immenso
della Laguna.
All’orizzonte
Murano è tutta d’oro
e pare la beata riva
mentre sulla sua testa
le nevi cadorine
le formano una corona candida.
La mole oscura che sovrasta
mi spaventa
come lama di pugnale
penetra nella mia carne
un brivido di paura
e in timore e tremore
alla sua ombra
vedo rannicchiata l’Abbazia.
Il Casino degli Spiriti
monta di sentinella
agli Orti Contarini
dove in tempi più felici
un dotto Cardinale
radunava i propri amici
come faceva negli Orti Fiorentini
Lorenzo poeta.