il pranzo,

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E anche i pranzi e le cene
devono essere numeri nel programma
della gente perbene.
Si pranza cosí felicemente da per sé,
nella completa libertà,
ma bisogna sottostare,
come si fa?
Un pranzo di etichetta
in tutta la stagione,
qualche familiare,
e,
per non crepare dalla noia
ogni tanto, ci sta bene,
faccio una cenettina alla boccaccio.
Io prendo posto al centro della tavola,
alla mia destra Ginnasia,
a sinistra Guglielmina,
in fronte Cherubina
come padrona di casa.
Io che fo le mie cene
con un ovo o con due frittelline,
e me ne avanza,
quanto disgusto provo
al passare d’ogni nuova pietanza,
che mi conviene un po’assaggiare
per la buona creanza.
La cena procede con brio
con molta eleganza,
chi si diverte meno sono io.