Lanza, Domenico

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  • Codice identificativo: AD900AU-104040
  • Tipologia: Persona Fisica
  • Date di esistenza: 1868-1949
  • Attività: scrittore, critico e uomo di teatro
  • Storia: Domenico Lanza (Torino 1868-1949), scrittore, critico e uomo di teatro, si occupò di letteraratura fin da quando, ancora studente liceale, fondò con Ferdinando Gabotto il settimanale «La letteratura» e iniziò a collaborare alla «Gazzetta letteraria» e alla «Gazzetta del Popolo della Domenica». Dal 1895 fu critico drammatico della «Stampa» e dal 1921 della «Gazzetta del Popolo», ma nel 1926 abbandonò l’attività giornalistica per motivi politici; nel 1945 riprese, per poco più di un anno, la sua collaborazione con «La Stampa» pubblicando l’articolo La miseria di trent’anni in cui manifestava la gioia di tornare ad esprimersi liberamente ed esaminava la situazione del teatro italiano. Al teatro, infatti, si dedicò sempre con particolare attenzione, fin dalle sue prime opere (Un capitolo inedito di Francesco Andreini detto il «Capitano Spavento», 1889; Crisi drammatica, 1890; I comici della commedia dell’arte, 1890; Il teatro ferrarese nella seconda metà del secolo XVI, pubblicato con Angelo Solerti nel 1891; La riforma di Federica Neuber, 1892; Intorno alla casa di Goldoni, 1901); fece parte di commissioni che giudicavano le nuove opere drammatiche e mostrò di apprezzare sia il simbolismo di Maeterlinck, sia l’espressionismo di Büchner, sia la produzione di Ibsen, che indagò con cura (Henrik Ibsen, 1906) e di cui tradusse e commentò il Peer Gynt (1929). A Lanza si deve anche il primo tentativo di creare in Italia un teatro stabile: nel 1898 fondò, e per un anno diresse, la compagnia del «Teatro d’arte» (che aveva sede al Politeama Gerbino), cercando di armonizzare recitazione, scene e costumi; suoi collaboratori furono Camillo Sacerdote, Edoardo Calandra, Leonardo Bistolfi, Annibale Pastore, Carlo Bernardi e Luigi Sapelli (Caramba). Fu anche poeta (Galatea, 1891); curò e scrisse la prefazione alle poesie di Corrado Corradino (Poesie scelte fra le edite e inedite, 1937); studiò l’opera della provenzale Contessa di Dia (inedito); insegnò letteratura italiana nella scuola normale «Domenico Berti» e per sessant’anni fu amministratore e poi Direttore Generale dell’Ordine Mauriziano. Fece inoltre parte del Consiglio Comunale di Torino, dal 1914 fino al momento in cui il Consiglio stesso venne soppresso, in seguito alla trasformazione dei Comuni.
    Tutta questa intensa attività è ampiamente documentata dalle carte del Fondo Lanza conservate presso il Centro Studi «Guido Gozzano – Cesare Pavese»: oltre ai carteggi con Calandra, Orsi, Mantovani e Thovez, vi si trovano gli abbozzi di articoli e recensioni (su Capuana, Maeterlinck, Ibsen, Fulda, Büchner, Oliva), studi sul teatro (In margine al corso di letteratura drammatica), drammi e commedie, bozze di stampa e alcune copie delle sue pubblicazioni, per un totale di più di mille carte.
  • Fonti (vedi legenda): 4:Centro Studi Gozzano Pavese
  • Ultimo aggiornamento: 2011-03-14