Perrini, Alberto

Authority

  • Codice identificativo: AD900AU-102775
  • Tipologia: Persona Fisica
  • Date di esistenza: 1919-2008
  • Attività: commediografo, regista e autore teatrale, critico letterario e giornalista.
  • Storia: Nasce a Roma il 20 marzo 1919 da Mario Perrini e da Agar Zamboni.
    Bibliografia

    Scritti di Alberto Perrini

    ALBERTO PERRINI, Contributo dei Guf al Teatro, in «Via Consolare», 2, febbraio 1941; I giovani autori e il teatro nuovo, ivi, 3, marzo 1941; Registi del Teatro-Guf, ivi, 4, aprile 1941; Attori del Teatro Guf, ivi, 5, maggio 1941; Organizzatori del Teatro Guf, ivi, 6, giugno 1941
    ALBERTO PERRINI, Questa è la voce dell’Italia! Qui Radio-Bari!, in «Filodrammatica», 3, marzo 1946
    ALBERTO PERRINI, Come si scrive per la Televisione. Teoria e tecnica del Teledramma, Catania, Edizioni Camene, 1954
    ALBERTO PERRINI, Drammaturgia Televisiva, Roma, Edizioni Internazionali Sociali, 1954; Drammaturgia, prima parte, Edizioni Internazionali Sociali, 1956
    Che cosa fu l’Arte radiofonica?, a cura di Alberto Perrini, pp. 370
    Il teatro di Alberto Perrini, a cura di Cesare Ardini, Barbara Nuñez del Castillo, Giovanni Stocco, Roma, Editori & Associati, 1993
    TURI VASILE - ALBERTO PERRINI, Un uomo sta per morire. Dramma d’avanguardia in 2 tempi brevi, in Il segno indelebile. Antologia di atti unici degli autori drammatici iscritti all’Enap, a cura di Giovanna Barbero, con illustrazioni di Antonella Lopes, Roma, Laterza, 2000



    Saggi su Alberto Perrini

    GIOVANNI TASSANI, 18 aprile 1948 e non solo. Ricordo di Alberto Perrini, in «Conquiste del Lavoro», 19 aprile 2008, p. 9
    IRENE GAMBACORTI, «Roma» sul palcoscenico, nel volume collettivo Aldo Palazzeschi a Roma (Atti della Giornata di studio, Roma, Casa di Goethe, 20 aprile 2009), a cura di Gino Tellini, Firenze, SEF, 2001,
    SIMONE MAGHERINI, Incontro con Alberto Perrini. Carteggio inedito (1955-1974),ivi, pp. 19-102.

    La formazione di Alberto Perrini è legata all’esperienza del Teatro-Guf (Gruppi universitari fascisti) dell’Università di Roma, dove tra il 1939 e il 1941, sotto la guida di Cesare Vico Lodovici, Ugo Betti e Anton Giulio Bragaglia, debutta prima come regista e scenografo («non tralasciando di “toccare con mano” ogni aspetto del “mestiere”»), e poi come commediografo e autore di testi drammatici per il teatro e la radio.
    Il 29 febbraio 1940 cura la regia di L’ufficio postale di Tagore; il 20 aprile 1940 fa il suo esordio come commediografo con un proprio dramma in tre atti, Entrare nel sogno (il titolo originale, prudentemente cassato dall’autore, era Voglio evadere!). Il dramma era risultato primo classificato ai Prelittoriali del Teatro a Roma e quarto ai Littoriali Nazionali del Teatro a Firenze il 30 marzo 1940.
    Al 1941 risale la scrittura del suo primo radiodramma, Gli occhi della coscienza, elaborato di getto dopo aver assistito ad alcune trasmissioni radiofoniche del Servizio Prosa dell’EIAR (Ente Italiano Audizioni Radiofoniche), curate dal regista Guglielmo Morandi (lo stesso dell’adattamento teatrale di Roma). Il radiodramma va in onda per la prima volta a Radio Bari P.W.B. (Psychological Warfare Branch) nel dicembre 1943, per la regia dello stesso autore (con lo pseudonimo Uccio Marino), e il 28 ottobre 1947 a Radio Firenze, per la regia di Umberto Benedetto. Sempre nel 1941 collabora come critico a una rubrica teatrale della rivista forlivese «Via Consolare» («Mensile di politica e arte del Guf di Forlì»), promossa e diretta da Armando Ravaglioli.
    Alla data dell’armistizio (l’8 settembre 1943) Perrini si trova a Bari. Dall’autunno 1943 all’estate 1944 è uno degli autori e il principale regista della Sezione Prosa di Radio Bari P.W.B., la più potente emittente radio allestita nell’Italia libera dagli Alleati durante la guerra. Alla regia di Perrini, che in coppia con Gaetano Petrosemolo ne era anche coautore, si deve il successo della rivista satirica Vent’anni dopo (da intendersi vent’anni dopo l’avvento del fascismo) e di numerosi altri esperimenti d’avanguardia dedicati al radioteatro.
    Con Turi Vasile nel 1944 scrive Un uomo sta per morire. Dramma d’avanguardia in 2 tempi brevi, solo recentemente riscoperto e rappresentato al Teatro Valle di Roma il 20 ottobre 2005, con la regia di Renato Giordano, all’interno di un progetto dedicato al teatro italiano degli anni Quaranta. Si tratta di un esperimento teatrale, che grazie alla «creazione di un allucinante intreccio di tragedia trattato col linguaggio sarcastico e provocatorio della farsa», può essere considerato un esempio ante litteram di quel genere d’avanguardia, che a metà degli anni Cinquanta prenderà il nome di “Teatro dell’Assurdo”.
    L’esperienza radiofonica di Radio Bari (le origini, il contributo dei protagonisti e i principali programmi) viene rievocata nel marzo 1945 da Perrini su «Filodrammatica», una rivista della Gioventù Italiana di Azione Cattolica, fondata da Luigi Gedda. Tra le iniziative promosse da Gedda in quegli anni per coagulare la generazione di giovani che hanno “attraversato” il fascismo (nel caso di Perrini partecipando all’attività culturale e artistica dei Guf), per poi rifiutarlo ma senza optare per una militanza politica nel PCI o nella DC, occorre ricordare la fondazione dell’Ente dello Spettacolo e dei suoi tre rami o “centri cattolici”: cinematografico, radiofonico e teatrale. A questi “centri” il giovane Perrini darà un importante contributo, come redattore della «Rivista del cinematografo»; come critico della rivista «Filodrammatica», con una rubrica fissa intitolata “Dizione”; come regista di opere radiofoniche alla Radio Vaticana (dal 1946 al 1953); e come direttore qualche anno più tardi del Complesso drammatico del Centro Cattolico Radiofonico. Il Complesso Drammatico, interpreta nel 1949 ai microfoni di Radio Vaticana un repertorio di opere di prosa a tematica religiosa. Sotto la regia di Perrini recitano attori come Miranda Campa, Bice Valori, Norma Meneghini, Flaminia Jandolo, Vittorina Febbi, Lina Wertmuller, Dora Calindri, Enza Giovine, Ada Ferrari, Riccardo Cucciolla, Carlo Principini, Elio Pandolfi, Giovan Santi Saccenti, Renato De Carmine, Alfredo Censi, Michele Riccardini, Marcello Bonini, Enrico Maria Salerno.
    Da questa esperienza nascono la sacra rappresentazione Mystero de la Passione de Nostro Signore (1945), il radiodramma Il canto di Eli (1946), in collaborazione con Anna Luisa Meneghini, e l’azione drammatica La suora degli emigranti, scritta con Vasile e rappresentata dai migliori attori italiani del tempo con musiche di Renzo Rossellini alla Basilica di Massenzio, il 6 luglio 1946, in occasione della canonizzazione di suor Francesca Cabrini.
    Nel 1947 fonda a Roma il Sindacato Nazionale Autori Radiofonici, assieme a Fiorenzo Fiorentini, Guido Leoni, Gian Francesco Luzi, Anna Luisa Meneghini, Antonio Santoni-Rugiu e Turi Vasile.
    Alla prima scadenza elettorale del 18 aprile 1948 Perrini si schiera con i Comitati Civici di Gedda ed entra a far parte dell’Ufficio Psicologico diretto da Vasile. Questi a sua volta si avvale di due collaboratori di grande fantasia creativa, Dino Bertolotti e Marcello Vazio, affiancati da originali bozzettisti (Grilli, Roberto Marsico, Benito Jacovitti), che creano slogan e manifesti per muovere al voto (contro il Fronte Popolare) gli elettori indecisi. A Perrini fu affidata la responsabilità di una clandestina campagna elettorale via radio, che infrangendo le regole delle trasmissioni radiofoniche autorizzate, trasmetteva messaggi che incitavano la popolazione al voto.
    Dopo la scadenza elettorale Perrini diventa il primo docente di Drammaturgia all’Università Internazionale degli Studi Sociali “Pro Deo” (l’attuale Università Luiss), fondata dal domenicano padre Felix Morlion, un religioso particolarmente attento agli influssi del cinema e dei mezzi di comunicazione di massa sulla cultura moderna. Dall’attività di insegnamento deriva l’elaborazione di un primo Schema orientativo per la composizione radiodrammatica, pubblicato in lingua francese, con il titolo Schéma d’orientation pour la composition de textes radiophoniques, sulla rivista svizzera «Unda» nel novembre 1948. Da questo primitivo schema, riveduto, corretto e ampliato, esce nel 1953 sulla rivista specializzata «Ridotto», la Guida alla composizione radiodrammatica, una sorta di manualetto tecnico-pratico per la corretta scrittura di opere radioteatrali (composizioni drammatiche e/o poetiche, scritte e realizzate in esclusiva funzione del mezzo espressivo del microfono), poi tradotto in dispense per gli studenti del Corso di specializzazione di Radio e Televisione dell’Università Internazionale di Studi Sociali. Dal linguaggio della radio passa nel 1954 a quello della televisione, proprio in coincidenza dell’inizio del servizio regolare dei programmi in Italia, con la stesura del primo manuale di tecnica ed estetica televisiva, intitolato Come si scrive per la Televisione. Teoria e tecnica del Teledramma.
    All’attività di docente di drammaturgia Perrini affianca anche un’intensa attività di scrittura con la composizione di radiodrammi di successo. Nel 1949 vince il Primo Premio Radioteatrale Stresa con Disertori; nel 1950 con Ildebrando Pizzetti il Prix International Italia per la composizione del libretto della tragedia musicale radiofonica Ifigenia; nel 1951 il Primo Premio Nazionale Radiodrammatico con Giuda. Sempre in quegli stessi anni inizia la sua collaborazione come critico teatrale e radiofonico a giornali e periodici, tra cui «Il Tempo», «La Fiera Letteraria» e «Il Dramma».
    Nel 1955 scrive con Aldo Palazzeschi l’adattamento teatrale di Roma.
    Muore nell’aprile 2008.
  • Fonti (vedi legenda): 4:http://it.wikiquote.org/wiki/Alberto_Perrini
  • Ultimo aggiornamento: 2011-03-04

Risorse collegate in archivio